Giovedì 16 Maggio, presso Palazzo Montecitorio, si è tenuto un dibattito sulla finanza sostenibile nel corso del quale è stato presentato il 2° Rapporto OCSE sugli Investimenti ad Impatto Sociale. Promosso dall’On. Carla Ruocco, Presidente della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, l’evento è stata occasione per analizzare forme alternative di sostegno finanziario alla crescita inclusiva e ad impatto ambientale.
Moderato da Anna Trebbi di RaiNews24,
l’incontro si è aperto con i saluti del Presidente della Camera, l’On. Roberto Fico che ha sottolineato come il rapporto Ocse ci permetta di scattare una fotografia per orientarci verso un modello di sviluppo sostenibile, fornendo buone notizie tra cui l’aumento del numero di investitori e di conseguenza di risorse investite.
Sono, infatti, 45 i Paesi che hanno adottato il sistema della finanza d’impatto che, come afferma l’On. Carla Ruocco, “è un’alternativa strategica per una moderna politica economica ed una nuova visione di politica industriale”.
Il Presidente della V Commissione (Bilancio) del Senato della Repubblica, Daniele Pesco ribadisce che la finanza d’impatto è una tema che si pone al centro delle strategie sulla crescita sostenibile e sui legami tra questa ed i vincoli imposti dal fiscal compact.
Il dibattito è stato coordinato dal Prof . Mario La Torre , Professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari , già membro della Taskforce G8 che ha chiarito come la finanza d’impatto possa stimolare la crescita sostenibile senza compromettere i vincoli di bilancio, facilitando, per questa via, il rispetto del patto di stabilità.
Al centro dell’incontro sono stati i suggerimenti provenienti dal secondo rapporto OCSE. ll documento contiene importanti indicazioni di policy per i governi, volte a implementare politiche di crescita orientate all’impatto sociale ed ambientale e compatibili con i vincoli di spesa pubblicaillustrati da Jorge Moreira da Silva e di Irene Basile rispettivamente Director e Policy Analyst della OECD Development Cooperation Directorate.
Vincenzo Boccia – Presidente di Confindustria – ha sottolineato l’attenzione del mondo industriale ai temi della sostenibilità ed ha confermato un’apertura a forme di partenariato pubblico-privato.
Andrea Abodi, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, ha evidenziato come lo sport possa essere un potente strumento di finanza ad impatto sociale.
Bernardo Mattarella, A.D. di Banca del Mezzogiorno, nel ricordare come “La Banca del Mezzogiorno sia geneticamente orientata all’impatto sociale e ambientale” ha illustrato alcune iniziative legislative volte ad affidare alla Banca la gestione di investimenti impact-oriented.
Gabriele Todesca – EIF ha sottolineato come gli investimenti a impatto sociale siano una priorità per la salvaguardia del nostro pianeta ed ha illustrato i diversi strumento messi in campo dal FEI, alcuni dei quali concepiti anche per il mercato italiano.
Antonella Baldino – Gruppo Cdp – ha ricordato un dato positivo che viene dal lato della domanda: “I Millennials hanno una propensione a investimenti a impatto sociale molto più alta rispetto alle precedenti generazioni”; Cassa Depositi e Prestiti è attiva sul fronte impact investments, sia sul piano domestico che su quello della cooperazione internazionale.
Mario Baccini, Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, ha ribadito l’apertura dell’Ente a stimolare partenariati pubblico-privati che valorizzino il ruolo del microcredito quale strumento a forte impatto sociale ed ha invitato il legislatore a rimuovere quegli ostacoli che ad oggi limitano le possibilità degli Operatori di microcredito ex art. 111 del TUB a crescere in modo sostenibile.
A chiudere l’incontro, Giovanni Sabatini – Dir. Generale dell’ABI – che ha sottolineato come le banche stiano prestando forte attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale e siano pronte ad accogliere la sfida della finanza d’impatto per una crescita sostenibile: “l’ecosistema va tutelato, possiamo farlo solo unendo le forze”.
Ed il saluto di chiusura di Carla Ruocco lascia intendere che azoni concrete possano essere messe in atto nel prossimo immediato futuro al fine di definire una strategia nazionale per la finanza sostenibile.